Rito voodoo o del perchè non guardare
19/06/2010
Il primo amore - La propria voce. Giovanni Spadaccini
La propria voce, Giovanni Spadaccini. Pubblicato qui da Antonio Moresco, voce incendiaria, voce incendiata.
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non si può stare attenti su uno skateboard.
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THE PRANKSTER – IG #film
I said, “Physician, heal thyself: You’re in no position to heal thyself
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L’ANIMALE CHE DUNQUE SIAMO
“QUESTE STORIE SONO TUTTI EPITAFFI; QUESTI EPITAFFI SONO TUTTE STORIE. (UNA BUONA STORIA E' SOLO UN CARRO FUNEBRE CHE TI PUO' TRASPORTARE AL FINALE, DOVE L'EPITAFFIO ATTENDE.) ERA QUESTA LA MIA CONVINZIONE SCRIVENDO QUESTO LIBRO, ANCHE SE ADESSO MI CHIEDO SE NON HO SBAGLIATO L'INCIPIT. - MA NON IMPORTA PIU'. LE PAROLE SONO FREDDE E MORTE. PERO', NON SAREBBE BELLO SE I FINALI POTESSERO VENIRE ABOLITI E SOSTITUITI DA TRASLAZIONI VERSO UN ALTROVE, E SE LA STORIA, LA VITA, FOSSE UN ESERCIZIO ISOMETRICO IL CUI FINE E' TUTTO ORIENTATO VERSO LA GLORIOSA, DECISIVA LIBERAZIONE?" WILLIAM. T. VOLLMANN
SONGS:OHIA
RIVOLTA E RASSEGNAZIONE
shamanic
DAMNATION
OS MUTANTES
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‘il tempo è ciò che ieri udimmo digrignare’
- EPIC
- Remember, I showed you the scarecrow’s heart / The crossroad and the emptiness
- FORTUNA. L’INFANZIA È UN FOSSO, CI CADI DENTRO
- Piero Coppo. La “rivoluzione” non può scaturire se non dal quotidiano che la prepara.
- smettere di credersi una goccia
- atterrare atterrare
- “Non c’è giustificazione per quello che fate e siete i piccoli aiutanti di satana”
- NON INDIETREGGIARE
- MARNERO – LE NAVI NON ARDONO ANCORA
- MARNERO – A.C.H.A.B.
GRATTARSI A MORTE
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come un molesto insetto mutante
DON’T TRY
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MARNERO
basi spaziali
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- infinito intrattenimento
- l'amore è un marine che viene dall'inferno
- marnero
- memento mori. joel peter witkin
- minimum fax
- spietati
- the experience of surprised recognition
- tokyo undressed
- tutte le fiabe nascono dalla profondità del sangue e della paura
- white noise. on white noise
celebrammo così nelle nostre ferite le rinascite dei morti da incidenti stradali [] le ferite e le posizioni immaginarie dei milioni che dovevano ancora morire
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- #tff30 30° Torino Film Festival abbraccia il disastro abbraccia la malora ACAB ACQUARIO a dog from hell ah ci farà i conti di notte quando si sveglia va in bagno e si guarda allo specchio Alan Polsky aleksei german Alexandre Aja alice sebold alieni america Amos Poe an acceptable style of dying ana moreira animale morente animalini grassi Antoine Barraud antonio moresco apocalisse apocalisse da spiaggia apocalissi estive Arkady e Boris Strugatsky Artur Aristakisjan ASSEDIO a testimoniare l’ottimo servizio atom egoyan A torinói ló atrocity exhibition attentato all'animale Atto Definitivo avantgarde averla vinta sul respiro dei figli del giardiniere Avvento della giovinezza Immagine perfetta Senzazione perfetta A walk in the park bad guy baratteremo le nostre visioni bataille Beatriz Preciado bill hicks Biografilm 2012 blackout bologna BolognaViolenta bottiglie incendiarie bret easton ellis bruno dumont Béatrice Dalle béla tarr calamità naturali Calvaire cani che abbaiano di notte Cannes 65 Cannes 2012 capgras Cappa Giovanni carey mulligan car je est un autre casa di riposo caskets catastrofe catherine keener catherine libert cattive abitudini cavalcata charles baudelaire charlie kaufman chris McCandless Chronic City Ci abbiamo provato e abbiamo creduto di farcela cinema cinema americano cinema belga cinema canadese cinema coreano cinema francese cinema giapponese cinema indipendente cinema lesbico cinema necessario cinema orientale cinema polacco cinema portoghese cinema queer cinema resistente cinema ritornante cinema russo cinema scandinavo cinema spagnolo cinema sperimentale cinema transessuale cinema transgender cinema UK Claire Denis coil collasso controcanti contromusica per aeroporti conversazione con charlie kaufman cormac mccarthy cose mica tanto ovvie cazzo cotard cowboys with a guitar crack crash Credo che in quel periodo la mia vita fosse tutta lì criminologo croccantini cutting into pieces damien jurado damnation danny boyle David Foster Wallace david lynch deliri di errata identificazione delirio malinconico denis lavant dennis cooper Dimitri Karakatsanis dino buzzati disastro dischi dischi bervisti Divergenti Divergenti 2011 Divergenti 2012 diy documentario Don DeLillo dostoevskji Dušan Makavejev dying animal dépense e anche tutto quello che non ami affatto ecstasy eddie vedder e fuori fuori la peste egle sommacal emidio clementi emulatori enrico ghezzi epidemic records e poi di tempeste e di alcuni sogni equatore equità ovvero sodomia non consensuale Eravamo la cornice di un romanzo medievale esecuzioni estasi temporali estensione del dominio della lotta eva mendes everyone is everyone ex-stasis exotica eyes wide shut Fabrice du Welz facce sfocate festa di ferite Festival di Roma 2012 film film resistenti film ritornanti film sprangate firmamento form and void Foto di discoteche e di comitive che brindano found footage Franz Kafka fratellanza Fred Kelemen Frontière(s) Fëdor Dostoevskij Gabe Polsky Gertrude Banizewski ghost tropic giuseppe gaudino GLBT god moving over the face of the waters guaranteed guasto Gus Van Sant hala strana hans christian andersen Hard to be a god heartbreaking songs heartworn highways henry miller heroes highway patrolman himizu History of the Arkanar Massacre Holy Motors horror ho solo eseguito gli ordini huckleberry finn hunger i compagni sono a prendere l'aperitivo il cielo è una mitraglia Il dolce domani illustrazioni il senso della lotta il sociopatico il sopravvissuto incidenti incrociatori spaziali Infinite Jest inland empire into the wild isabella sandri it doesn't work i wanna go to marz Jack Hirschman Jacques Doillon james graham ballard jason molina jd raudo jean-luc nancy jean amery Jess Franco joaquin phoenix john carpenter john grant john hillcoat joker jonathan franzen jonathan lethem João César Monteiro juno temple Józef e Michał Skolimowski k. Karim Hussain Katya Golubeva kelly reichardt kim ki duk kingdom Klaus Kinski konstantin lopushansky kotoko kylie minogue l'altro lato l'amore al tempo dei morti l'animale che dunque siamo l'ultima bestia nel cielo la Bestia ladoni la malora la mostra delle atrocità LA MUSA larve La solitudine ad esempio la strada La verità ti renderà libero ma solo quando avrà finito con te Leng Tch'e le notti selvagge leonard cohen leos carax leo è questo che siamo? les larmes d'eros les nuits fauves les revenants le temps detruit tout LGBTQ libri lost highway lupo solitario Léo Ferré l’adesione è fuoco l’ora dell’imbrunire manhattan manicomi Manoel de Oliveira Marco Müller marnero Martyrs massimo volume Matt Elliott Matteo Bennici mauvais sang Medioevo + science fiction meek's cutoff meglio metropoli illuminate mia kirshner miami vice michael fassbender michael haneke michael mann michel gondry michel houellebecq michelle williams Michel Piccoli midwest Mihály Vig Mirko Bencivenni miserabili miracoli miserabili nella neve monte hellman mulholland drive music my own private idaho mysterious skin Nacho Cerdà naked nathaniel nella tua buona notte che un giorno sarà la mia ne prendo abbastanza per bere nessuna fedeltà New French Extremity noir non bisogna discuterci bisogna distruggerli! non c'è nessuna paura non c'è vertigine alcuna non c’é niente fuori tranne i colori che già conosci non sarei mai più tornato a casa non sei speciale non sei unico Non sono meglio di uno specchio? occhi aperti chiusi o fantasma ONDE organi orsi ciccioni orsi grassi os mutantes ospedali pablo larraín palahniuk paranoia Pascal Laugier Paul Thomas Anderson perforazione elettrica perforazione manuale perizie per questi stretti morire peste Philip Dick philippe grandrieux philip roth philip seymour hoffman pier paolo pasolini piromani PIU' BESTIE più apocalissi più nudi più sprangate poi comincia la polvere post hardcore post hc post mortem produzioni dal basso Prologue quando non si distingue il cane dal lupo Quando Vedrai Le Navi In Fiamme Sarà Giunta L'Ora queen of denmark queer cinema queerframe questa è l'acqua ragazzi selvaggi rant rastrellamento Raymond Carver Raúl Ruíz Remember me in red resilienza revenants Ricardo Darín rick moody rifrazioni ritornanti rivolta e rassegnazione rivulets robert silverberg robin campillo Rob Zombie Roman Polanski rosso americano rosso sangue Russell Banks ryan gosling salpêtrière Samuel Beckett sangue dischi schiavi schizofrenia sci-fi scommettere bisogna sean penn sean penn regista sella sentieri selvaggi sentieri selvaggi magazine serial killer sesso Señorita sgocciolare shamanic music shame Sheri Moon Zombie shinya tsukamoto shove records sion sono sismografo sistemi solari SLAVOJ ŽIŽEK slow death small gods smartphone smog sogno americano solomon silverfish sombre Some prefer cake Some Prefer Cake 2012 somewhere è un film inutile somnambulist in an ambulance sonatine produzioni songs:ohia sonno southland tales specchio nero speciale horror spike jonze sprangate stay stefano pilia Stellan Skarsgård steve mcqueen steven r. smith storytelling Sunshine survivor sweet hereafter sweet movie Synecdoche New York Synecdoche NY tablet teresa villaverde terrence malick Tetsuya Ishida The Body Burned Away the box The hardest part The Lords of Salem The Master The Motel Life the road The specifics hardly matter the tree of life The Turin Horse timber timbre tocca a me todd solondz to lose la track tom waits topi e criceti grassi Torino 30 Torino Film Festival 2012 torture townes van zandt Transgender Film Festival Trastulli di animali tre miserabili incontrano dio in un campo da basket tropico tropic of stupid puma Trouble Every Day true detective tutto ciò che ami morirà tutto finirà in un grande incendio tutto quel che ami morirà pure ma non per i miei morsi Twentynine Palms umori un animale semplice e balordo Un buon posto per dimenticare Un enfant de toi un grande incendio unknown pleasures un lac vaughan vecchiaia veglia venezia 68 venezia 69 victor erice visitor of a museum vittoria burattini vivere è illegale Voce che dètta su un aeroplano che sorvola l'Europa waiting around to die werner herzog whisky wild at heart willy vlautin xm24 Yukio Mishima Zodiac À l'interieur Édith Scob è così che avviene Šarūnas Bartas
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constant shallowness leads to evil 
p.s. scrivi alla mia mail privata se vuoi. Si fa prima.
gi.
Il problema vero è che, su un piano puramente percettivo, chi è immerso nell’allucinazione televisiva – potrei parlarti di persone a me vicine e di cui ho stima, tanta – non riesce a vedere il fuori, ne è impedito in maniera drammatica. L’unica verità è quella che vedono. E sembra tutto così normale. La trasmissione di cui parlo nell’articolo era una cosa pazzesca. E vederla, mentre il pizzaiolo commentava le tette della presentatrice, mi ha messo di pessimo umore tanta era la menzogna, la bugia di quello che mi stavano dando in pasto. E’ un altro mondo, un’altra dimensione. Un mondo parallelo che tenta di distruggere questo. Immagino chi vive in un palazzone, a Milano poniamo, e al mattino si sveglia per andare al lavoro, non so, commesso, cassiere in banca roba così, e negli occhi ha ancora stampate le immagini del programma della sera prima. E in metropolitana poi, schiacciato contro gli altri, vorrebbe solo tornare lì, sotto l’effetto di quel narcotico che dà beatitudine.
Non ci potevo credere, una sera, in questa piccola cittadina del cazzo uguale a tante altre, una ragazza, normale, ordinaria, senza segni particolari, mi ha fatto l’elogio di Fabrizio Corona. Erano parole automatiche, imparate dal talk show domenicale e lei, laureata e di buona famiglia, credeva alle sue parole.
Un incubo.
gi.
bè, io ti devo solo ringraziare per aver espresso così bene in quel tuo pezzo un senso allucinato non solo di rifiuto, ma proprio di orrore, che provo ogni volta che passo di fronte a uno schermo. la cosa peggiore è che quello che immaginiamo, non guardando la televisione, è perfino innocuo rispetto a ciò che si mette in scena.
l’ultima volta mi sono trovata di fronte a una parata di bambini affetti da malformazioni varie ai quali la conduttrice dispensava tette, lustrini e orrenda pietà: “sei bellissimo anche così, come dice la tua mamma, vero?”. speravo da un momento all’altro nella ribellione dei freaks del film di browning, speravo che il pavimento dello studio si crepasse e inghiottisse tutti i complici sorridenti, pubblico compreso. invece non è successo niente. ero incapace di descrivere la cosa, e anche allora ho preso in prestito le parole di un altro. (http://bit.ly/gGkdpn)
A volte googlare il proprio nome, narcisisticamente ma non troppo, porta a belle scoperte. Un blog davvero interessante, bravo/a. E i tag sono esilaranti. Ma non c’è bisogno che te lo dica, visto che li metti in testa.
Ciao.
Gi.